Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 - Madrid 1770)



Martirio di San Bartolomeo
Olio su tela, 167x139 cm
Chiesa di San Stae, Venezia

L'opera venne commissionata per volontà testamentaria dal patrizio Andrea Stazio morto nel 1722 e fu realizzata insieme ad altre undici tele dedicate ai dodici apostoli dipinte dai maggiori artisti veneti dell'epoca per decorare la navata centrale. Successiva rimosse sono ora collocate nel presbiterio. Il dipinto risente fortemente dell'influsso di Giambattista Piazzetta, in modo particolare del Martirio di San Jacopo della chiesa veneziana di San Stae. La composizione si sviluppa in modo dinamico secondo le due direttrici diagonali create dal corpo del santo il cui gesto del braccio proteso è di notevole intensità patetica. A questo contribuisce l'oscurità del fondo da cui la figura emerge con un'abile modulazione della luce che evidenzia il gusto per i contrasti chiaroscurali che caratterizza lo stile dell'artista in questo periodo. I due sgherri bene esprimono la forza bruta con cui si sta svolgendo il cruento supplizio, con il grosso coltello tenuto in mano dal carnefice che risalta al centro della raffigurazione.